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Oggi 7 febbraio 2022 ricorre la Giornata Nazionale contro il Bullismo ed il Cyberbullismo, due fenomeni ancora parecchio in crescita, complice sicuramente il particolare momento che vede le nuove generazioni sempre più isolate e sempre più online. Secondo un’indagine ISTAT, il 50% dei ragazzi intervistati tra gli 11 e i 17 anni riferisce di essere stata vittima di bullismo.

Chi sono i “mobber” e cosa fanno in concreto?

Si tratta perlopiù di persone conosciute alla vittima che sfruttano l’anonimato di internet per mascherare la loro identità. I bulli, di ambo i sessi, non hanno scrupoli né alcun interesse personale nei confronti della loro preda. Vogliono conquistarsi una posizione di rispetto nella comunità denigrando e insultando gli altri:

• Spargono informazioni fasulle o semplici pettegolezzi.
• Diffondono in rete foto o video imbarazzanti, falsificati, osé o pornografici.
• Insultano, minacciano o ricattano la vittima tramite e-mail, social, etc.

Come tutelarsi contro il cyberbullismo

• Insegnare ai ragazzi ad usare i social media e gli smart phone in maniera sicura e circospetta: una parte notevole delle loro interazioni e vita sociale si è spostata nel virtuale. I ragazzi, come molti adulti, sono costantemente online e, come nella vita reale, anche qui nascono conflitti personali e si espongono a pericoli. Integrare all’educazione e alla formazione anche la consapevolezza di questi rischi meno tangibili è fondamentale.
• Incoraggiare i ragazzi a proteggere la propria privacy online, non pubblicando foto e video senza essere consapevoli dei rischi e sottovalutando la probabilità che esistono anche persone malintenzionate che potrebbero abusarne.
• Ricordiamogli di non essere negligenti con le proprie password, ma di custodirle e di non condividerle.
• Non siate reticenti ad affrontare il tema del cyberbullismo con i ragazzi ed incoraggiateli a parlarne. Evitare che usino la tecnologia non li terrà lontani dai rischi, ci sarà un momento in cui si ritroveranno ad approcciare al virtuale, prepariamoli ad esso come abbiamo fatto con il mondo che li circonda.