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3 Domande a Roberto Fiorentino, Account Manager @ TIM

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Ciao Roberto, come stai?

Decisamente molto bene. L’esperienza che siamo stati costretti a vivere, era del tutto nuova e sconosciuta; “Il non conosciuto” spesso crea ansia, preoccupazione e addirittura paura. Personalmente non conosco l’ansia e, tranne un breve periodo di acquisizione delle nuove regole e qualche modifica al perimetro del confort, tutto è ripreso quasi come prima. Si perde troppo tempo a parlare di ripartenza, di fatto dobbiamo solo  pensare ad un “nuovo inizio”.

Come state affrontando questo periodo così particolare? L’attività aziendale  ha subito un qualche rallentamento e -nel caso – ci sono delle strategie che avete posto in essere per farvi fronte?

L’azienda era già ampiamente organizzata allo Smart Working o, meglio, a quello che oggi è divenuto Telelavoro vero e proprio. Qualche difficoltà iniziale per i tecnici On field che, una volta ricevute ed applicate le raccomandazioni del Governo e degli altri Organi competenti, hanno operato in continuità in virtù del massivo contributo richiestoci; richieste di gran lunga superiore alla media di sempre. Abbiamo avuto picchi di traffico fisso e Mobile che solo una Rete pronta ad essere sovraccaricata del 100% poteva sopportare.

I Nostri BackBone sono dimensionati per funzionare con regimi del 50% nella normalità. Non si poteva prevedere una situazione simile, ma eventi “più o meno catastrofici” sono sempre previsti dal Piano di Crisi.

Una vera e propria svolta è stato lo snellimento temporaneo della burocrazia; si sono accorciati tempi, le risposte ai bisogni dei clienti sono diventate istantanee, nessun fermo lavorativo, tutti i processi hanno acquisito una velocità nuova, apprezzata sia all’interno sia all’esterno.

Dal punto di vista personale, ho percepito solo in parte la perdita di contatto con colleghi e clienti, perché eravamo sempre connessi via web e via call. Da un punto di vista lavorativo, l’emergenza sanitaria non ha impattato negativamente sull’efficacia di risposta verso i Clienti, né sul lavoro di 32000 persone.

Quali sono i progetti e le soluzioni più strategiche che ti senti di consigliare ai tuoi clienti per affrontare il futuro?

Francamente ritengo che non ci sia una soluzione vincente per affrontare il futuro o, perlomeno, non una sola. Il vero suggerimento che darei a ogni imprenditore o Cliente che sia, è di creare fin da subito una Rete di collaboratori con cui condividere le esperienze di oggi e proiettarle nel futuro, quello immediato però. Un paradigma realmente cambiato negli ultimi tempi, ma che spesso viene snobbato per retaggi storici, è il ROI (return on investment). Non si può più pensare ad un ritorno dell’investimento da qui ai 3 o 5 anni, come si era solito fare in passato. Temo che il ritardo nel prendere delle decisioni immediate, possa provocare un grosso danno alle aziende, che andrebbero ad implementare soluzioni già vecchie ed obsolete.

Vorrei aggiungere inoltre, che le tecnologie e i processi che ne derivano, sono talmente complessi che fondamentale diventano i partner tecnologici a cui ci si affida, perché la loro esperienza ed il loro know-how sanno fare la differenza in ogni progetto.

Il futuro non è destinato a chi pensa, ma chi fa e subito.

 

Roberto Fiorentino

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Roberto Fiorentino
Account Manager  @ TIM

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